Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: io

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La fatica

169264
Mosso, Angelo 45 occorrenze
  • 1892
  • Fratelli Treves, Editori
  • Milano
  • Paraletteratura - Divulgazione
  • UNICT
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La fatica

Io era a Roma alla fine di marzo. Avuta notizia che era già cominciato il passo delle quaglie, andai alla spiaggia del mare, per vedere se questi

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voluto servirmi per quanto io potessi contare sull'abnegazione del dottor Maggiora. In questo tracciato (fig.13), il dito medio della mano destra

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io ho dimostrato che l’uomo normale nel sonno profondo presenta del periodi affatto eguali, e che gli animali ibernanti pure respirano a questo modo

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controversa che io non mi cimento certo a fare un cenno dello stato in cui trovasi attualmente. Mi limiterò a riferire alcune osservazioni delle più

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cervello. Tale preferenza non dipende da che io conosca meglio quest'argomento di quello della fatica dei muscoli, che anzi è l'opposto; ma fino ad ora

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dei muscoli. Nell'uomo osservansi pure delle differenze molto notevoli; ed io trovai la contrattura più spiccata nelle persone molto eccitabili. Che

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un secchio d'acqua perchè subito morissero, e si facessero rigide. Volli andare io stesso sulla barca, perchè mi era venuto il dubbio che l

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mezzo grammo. Ed io mi assicurai che ciò è vero. Avremo più tardi occasione di riferire altri esempi, i quali provano che la fatica nel maggior numero

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carabinieri e la folla rumorosa fuori della balaustra. Io visitava i coscritti dietro l'altare maggiore, nel coro, ed aveva intorno a me una fila di

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fanciulli operai, impiegati nell'estrazione dello zolfo presso delle miniere. "Io so che in una sola zolfara di questo territorio di Caltanissetta

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maggior luce in questo campo, ma uscirei dai limiti di un libro popolare, se io volessi anche solo citare i fatti importanti che vennero scoperti nella

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riposarsi. Io mi consideravo come distratto, quando nella mia coscienza apparivano idee delle quali non conoscevo più l' origine e la concatenazione colle

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Così descrisse Dante il volo delle colombe ed io ho pensato spesso a questi versi nelle lunghe ore che passai sul tetto del mio laboratorio

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. MüLLER. Ueber die phantastischen Gesichterscheimangen, pag. 15.. "Quando io cogli occhi chiusi avevo osservato lungamente il campo oscuro della visione

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travalica i confini della natura comune. Io credo che quegli affreschi, per la verità della espressione, siano tra le pitture più meravigliose

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lanciati alle ore sette. Alle 11 e 5, mentre io e il dottore Aducco eravamo sul campanile della chiesa, comparvero improvvisamente cinque colombi, che

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Si era dato molta importanza alla circolazione del sangue nei fenomeni dell'attenzione. Tra i fisiologi io sono uno di quelli che si occuparono con

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cambiamenti perchè i suoi nervi lavorano più presto." Io sono convinto che il mio amico Gaule ha ragione. Se fosse necessario aggiungere un'altra prova gli

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, la base materiale dell'io sul quale hanno tanto discusso i filosofi. L'attitudine delle cellule nervose a ritenere le impressioni, è una delle

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nostro io e delle determinazioni nostre, perchè ignoriamo i fenomeni psichici incoscienti, che precedono e determinano il nostro pensiero. Appena

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del lavoro intellettuale dava facilmente delle vertigini; anche Maurizio Schiff io vidi soffrire di leggeri giramenti di capo in seguito a un lavoro

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, io mi abbandono alla foga del lavoro per dieci o dodici ore di seguito, dopo tre o quattro giorni devo fermarmi. La sera del terzo o quarto giorno

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, 1812, pag. 279.. Nel quarto volume egli ci parla dell'origine e dei motivi che lo indussero a questo studio. "Quanto più io contemplavo, egli dice

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la fatica intellettuale li eccitava. La domanda che io faceva loro era generalmente questa: "come ti accorgi di essere stanco ?" Quattro dei miei amici

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tedesco, venuto in Italia col proposito di imparar l' italiano. Io non potevo naturalmente sconsigliarlo e invece di discorrere in tedesco come eravamo

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persone, bensì della natura dei fenomeni che esse provano. Io vidi Paolo Mantegazza confuso e timido nel principio delle sue lezioni. Una volta mi

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dall'accumulo di forza che serve alle funzioni genitali e via dicendo. Io non credo che il nostro organismo sia fatto a questo modo. Vi è una provvista unica

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. Venuto il giorno che io presentai ai miei colleghi l'ergografo, avendo pregato il prof. Aducco di prestarsi per fare un tracciato, vedemmo con

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"Talora le burrasche di vento, neve e nebbia li sorprendono nelle regioni più alte e loro riescono fatali.Simili fatti io aveva osservato già prima

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esaurisce il cervello. Io provo ogni giorno l' influenza che esercita sulla fatica la presenza di un uditorio numeroso. Faccio due corsi, l'uno di

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ricordo. Io credo che il professor A. Budge soffrisse in legger grado della malattia, alla quale Westphal diede il nome di agorafobia. Ma quando glielo

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completamente esaurita. È inutile che io avverta che il dottor Maggiora non aveva adoperato in nulla la mano altro che per l'esperienza della quale abbiamo dato

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contenuta in grande quantità non solo nelle ovaie dei pesci, ma anche nel nostro cervello. Ed è perciò che io ritengo probabile che non solo nel digiuno

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che si mettono in pratica per creare qualche cosa di nuovo e di buono, formerebbero certo un libro utilissimo, che io credo non sia stato ancora scritto

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, nella quale era stato fino a quell'ora involto, della verbale filosofia, e della volgare medicina". Io non credo di esagerare affermando, che gli

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. Nessuno io credo improvvisa od inventa: neppure i genii hanno la creazione immediata. Giorgio Vasari racconta che Michelangelo, "innanzi che morisse

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Se mi bastasse il tempo io vorrei scrivere un libro col titolo: Genio e fatica. lo non dico che il genio sia la pazienza, e nessuno, molto meno un

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"Io mi sono rovinato con sette anni di studio, matto e disperatissimo, in quel primo tempo che mi andava formando e si doveva assodare la mia

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se getto un rapido sguardo sulla fisiologia antica. Confesso che io faccio ciò volentieri, perchè così vedremo nascere alcuni dei concetti elementari

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nevralgie delle quali soffro pure qualche volta. Era un dolore sordo, ottuso, una pesantezza dolorosa che io attribuiva, a vera e propria stanchezza

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tomba. Egli morì nel fervore della sua missione l'anno 1684, in Schwerin nel Mecklenburg. Io non so se l'amor suo per l'Italia fosse rimasto sempre così

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meccanica matematica; ma io dovrò limitarmi ad accennare alcuni esempi presi dalla fisica elementare Chi desidera conoscere meglio come siasi svolta

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dove si vede come era disposta l' esperienza che ora descriverò. Bertino aveva un'apertura nella regione frontale (fig. 1) larga due centimetri. Io

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ll nome di Ugo Kronecker rimarrà indissolubilmente congiunto allo studio della fatica. Quando nel 1873 io arrivai nel Laboratorio di Lipsia, ebbi

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esaurisca l'energia. È inutile che io soggiunga che anche qui egli sollevava 3 chilogrammi col ritmo di 2 secondi. Del dottor Maggiora e del professor

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